Scattare in RAW con smartphone e fotocamere
Avrete sicuramente notato, nelle impostazioni del vostro smartphone e della vostra fotocamera, l’impostazione per scattare in RAW. Se volete capire cosa comporta e quando è opportuno attivare l’opzione di scatto in RAW, siete nel posto giusto!
Cosa significa scattare in RAW?
Il RAW è un file “grezzo“, contenente cioè tutte le informazioni catturate dal sensore della fotocamera, convertite in digitale, ma non elaborate dal processore grafico. Negli scatti in RAW verranno registrati i dati monocromatici rappresentanti le informazioni di intensità luminosa delle varie componenti base dell’immagine R, G e B.
R: RED – componente ROSSA dell’immagine.
G: GREEN – componente VERDE dell’immagine.
B: BLUE – componente BLU dell’immagine.
Il processore della fotocamera, dopo aver registrato i suddetti dati, non applica nativamente correzioni come il bilanciamento del bianco, l’aumento del contrasto o della nitidezza e la modifica della saturazione. Spesso ci si riferisce ai file RAW come i negativi digitali, riprendendo il concetto dai cosiddetti rullini “negativi” delle fotocamere analogiche.
La registrazione separata dei dati monocromatici permette l’acquisizione di un quantitativo di informazioni molto elevato. I file raw sono tipicamente in grado di immagazzinare tra i 10 e i 14 bit di informazione; al contrario i jpeg sono limitati a 8 bit. Per comprendere la differenza di informazione memorizzata, un file RAW di 10 bit memorizza 4 volte le informazioni che possono essere contenute in un file da 8 bit: più nel dettaglio, un tipico file .Jpg mantiene informazioni pari a 8 bit/canale, ove i canali sono R, G e B, ottenendo 2^8 (256) tonalità per ogni canale, per un totale di 256^3 = 16.777.216 colori differenti. Sembrano già un numero elevato, ma facendo il confronto ad esempio con un file Raw a soli 10 bit/canale, otterremo 2^10 (1024) tonalità per canale, per un totale di 1024^3 = 1.073.741.824 colori, una quantità che non è neanche visualizzabile su un monitor tradizionale. A cosa serve dunque il file RAW?
Come scattare in RAW?
Sugli smartphone l’impostazione per scattare in RAW è inserita solamente nella cosiddetta modalità manuale o Pro, all’interno del menu delle impostazioni. Sulle Reflex o sulle fotocamere mirrorless dovremmo invece entrare nelle impostazioni e selezionare RAW o RAW + jpeg nel menu “Qualità immagine“. All’interno del menù potrete scegliere anche diversi formati di RAW a seconda del produttore e del modello di fotocamera, Canon, per esempio, permette l’utilizzo del formato CRAW, che promette le stesse informazioni di un RAW normali in un file più leggero. Riportiamo immagini inerenti la Reflex Canon 60d.
Ogni tipologia di fotocamera ha le sue diverse impostazioni e i percorsi da seguire sono differenti, fate riferimento al manuale utente per settarla per scattare in RAW.
Anche il tipo di file risultante sarà in un formato diverso a seconda del produttore del vostro dispositivo:
- CR2, CR3 per Canon
- NEF per Nikon
- ORF per Olympus
- MRW per Minolta
- PEF per Pentax
- ARW per Sony
- RAF per Fujifilm
- 3FR per Hasselblad
Vi è un tipo di file che rende i RAW dei produttori compatibili con i principali software di postproduzione, è stato sviluppato da Adobe, ed è il file dng.
Cosa è il formato dng?
E’ un formato proprietario di Adobe, sviluppato per essere la controparte fotografica del PDF. Proprio come un PDF, con cui puoi visualizzare un file di testo su qualsiasi piattaforma (Windows, MAC, Linux, smartphone), il dng è un file RAW che puoi aprire in qualsiasi programma di post produzione. Adobe ha rilasciato un tool gratuito per convertire i file raw di qualsiasi produttore in file DNG, così da offrire una dimensione di universalità nel mondo della fotografia e deframmentare la vasta gamma di estensioni di file RAW.
A cosa serve scattare in RAW?
La maggior quantità di informazioni del RAW permette un maggior recupero di dettagli nelle aree critiche della foto, come le alte luci e le ombre; per esempio in una foto con grande divario tra questi elementi (come un cielo molto luminoso e un primo piano in penombra), a patto di aver esposto correttamente, posso schiarire facilmente le ombre per recuperare informazioni nelle parti scure dell’immagine, oppure posso recuperare dettagli dalle zone maggiormente esposte. Salvare in RAW permette, in caso di immagini non perfettamente esposte o con un bilanciamento del bianco errato, di correggere poi i difetti della foto senza perdere dettagli e mantenendo la qualità rispetto a modifiche analoghe su un file compresso. Posso convertire un file RAW in un formato di file compresso, come il JPG, ma non è possibile il contrario. Una volta creata una foto jpeg, non si può risalire al RAW. Il formato RAW è il più indicato qualora volessimo scattare foto su cui poi vogliamo lavorare per migliorarne la qualità, come foto per grafiche, per social network, per stampa etc.
Cosa posso fare con un RAW?
Caricando un file raw all’interno di un software di post produzione, posso apportare molte modifiche e regolazioni altrimenti impossibili, o altamente degradanti, su file compressi come i jpeg.
- Bilanciamento del bianco successivo allo scatto;
- Regolazione di ombre e luci per recuperare dettagli nelle zone ad estrema luminosità positiva o negativa;
- Riduzione del rumore digitale conseguente a scatto ad alti ISO;
- Applicazione correzione del profilo dell’obiettivo per contenere le distorsioni generate dalle lenti dell’obiettivo (vignettatura, distorsione a barilotto, aberrazione cromatica, ecc);
- Posso aumentare la nitidezza e i dettagli senza compromettere la qualità della foto;
- Su alcuni software, posso applicare correzioni che non modificano direttamente la foto, ma vengono applicate come livelli o regolazioni aggiuntive. Le cosiddette modifiche non distruttive sono il punto di forza di software come Lightroom;
Svantaggi del formato RAW?
- Data la mole di informazioni che i sensori fotografici catturano, i file RAW occupano molto spazio sulla vostra memory card o sulla memoria interna del vostro smartphone. Nello stesso quantitativo di Gigabyte potrete scattare meno foto impostando il formato RAW come predefinito, ancor meno optando per il doppio formato RAW + Jpeg.
- Il tempo che il dispositivo impiega per memorizzare il file è più lungo. Con SD con velocità di scrittura basse e fotocamere dotate di buffer (una memoria temporanea interna) di piccole dimensioni potremmo notare l’impossibilità di scattare foto a raffica in tempi brevi.
- Una volta aperto un file grezzo potremmo notarlo meno brillante e un po’ piatto ; questo avviene perché, come già accennato nel corso del nostro articolo, scattare in RAW significa che il processore non elabora i dati provenienti dal sensore, non applicando quindi regolazioni di contrasto, nitidezza, saturazione ed altri accorgimenti effettuati al momento di produrre una immagine Jpg dai dati provenienti dal sensore.
- Gli scatti effettuati in RAW non sono pronti all’uso, devono essere elaborati e corretti con opportuni software. Da questo tipo di file creeremo una versione dell’immagine in un file compresso (es. jpeg) o meno (.tiff) da poter utilizzare per i nostri scopi di condivisione, stampa, distribuzione ecc.
Programmi per lo sviluppo dei negativi digitali
Per elaborare i file grezzi del nostro dispositivo dovremo affidarci a programmi specifici:
- Lightroom: parte della suite Adobe, è sicuramente uno dei migliori software per la catalogazione delle foto e per lo sviluppo in camera chiara.(A PAGAMENTO O ABBONAMENTO) LINK
- Camera RAW: motore di modifica dei file RAW di Photoshop.
- ON1 Photo RAW: software simile a Lightroom, permette la modifica non distruttiva e una gestione veloce dei files.
(A PAGAMENTO) LINK - Affinity: programma economico multiplatform che sta ricevendo ottimi feedback dalla community.
(A PAGAMENTO) LINK - rawtherapee: programma gratuito per lo sviluppo dei file RAW.
(FREE) LINK
APP mobile per lo sviluppo del formato RAW
- Lightroom mobile: versione mobile del software di Adobe, permette la gestione e lo sviluppo di files raw.
Ecco i link per il download: ANDROID IOS - Snapseed: app mobile con una grande varietà di strumenti per l’editing fotografico e la possibilità di sviluppare file RAW.
Ecco i link per il download: ANDROID IOS
Scattare sempre in RAW?
Se l’intento è quello di sviluppare la foto è fondamentale scattare in RAW o RAW+Jpeg in modo da avere la massima libertà. Se le foto che produciamo sono per un uso veloce, e non prevediamo di post produrle, possiamo scattare solo in Jpeg, consci del fatto che non potremo più riportarle al formato RAW.
Ricordiamoci sempre che scattare in RAW non ci rende professionisti, nè tantomeno i professionisti scattano esclusivamente in RAW! In caso di assoluta priorità alla diffusione delle immagini, ad esempio in eventi sportivi di rilevanza mondiale come le Olimpiadi, le agenzie di stampa richiedono ai loro incaricati una consegna in una finestra temporale ristrettissima, come 10-15 minuti dallo scatto; le foto viaggiano direttamente dalla fotocamera all’agenzia, spesso tramite una rete cablata direttamente sull’apparecchio fotografico. In altri casi, agenzie di stampa hanno bandito l’utilizzo del file RAW per garantire una maggiore autenticità dello scatto, a favore del JPG non postprodotto.
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