Fotoritocco di ritratto – 10 consigli per principianti
Oggigiorno, essere fotografi significa essere degli specialisti multidisciplinari, con competenza non solo nel catturare scatti accattivanti, ma anche avere capacità e conoscenza riguardo a diversi tipi di tecniche di postproduzione e fotoritocco su diversi software.
Sebbene il dibattito annoso riguardo questi argomenti sia tutt’altro che concluso, data l’ostilità di alcuni fotografi che ritengono che queste tecniche rovinino l’intera arte della fotografia, queste tecniche sono sicuramente d’aiuto e, soprattutto in alcuni ambiti professionali, del tutto necessarie.
Il software più utilizzato in questo ambito è Adobe Photoshop, uno strumento potente che include al suo interno anche alcune funzionalità analoghe a quelle che venivano usate per manipolare uno scatto in camera oscura.
Vi presentiamo ora 10 tecniche di ritocco per la postproduzione di ritratti.
Appiattire l’immagine in RAW
Come per la costruzione di una casa, dobbiamo partire dalle fondamenta: questo passo è la base per ogni elaborazione successiva. Aprendo i nostri file Raw tramite Adobe Camera Raw (plugin integrato in Photoshop), regoliamo innanzitutto l’esposizione e la temperatura colore, se necessario. Andiamo poi ad agire su Ombre e Alte Luci, mantenendoci comunque su valori medi, per ottenere un’immagine che risulti, a questo punto, piuttosto slavata, con poco contrasto e decisamente poco attraente; sarà però un’ottima base per le successive manipolazioni in Photoshop, che daranno contrasto e l’aspetto finale a cui puntiamo. Un contrasto eccessivo applicato in questo stadio sarebbe deleterio per il procedere del nostro fotoritocco.
Applicare il Pennello Correttivo
Lo strumento Pennello Correttivo, sebbene non il più immediato e automatizzato di quelli del suo gruppo di lavoro, ci permette di scegliere i punti di origine per la modifica dell’immagine, garantendoci più controllo. Questo pennello ci permette di gestire al meglio piccoli brufoli, imperfezioni della pelle, errori sullo sfondo e quant’altro, ma il suo uso non è ovviamente limitato al ritratto: possiamo anche usarlo, ad esempio, su fotografie di paesaggio per rimuovere degli elementi di distrazione e migliorare il nostro scatto senza essere troppo invadenti… i dettagli fanno la differenza!
Usare il Timbro Clone con metodo di fusione Schiarisci o Scurisci
Un utilizzo del Timbro Clone, strumento estremamente potente, in questo caso un po’ particolare: possiamo impostare una bassa opacità (10-20%) e lavorare su aree senza troppi dettagli, cosa che occorre soprattutto in scatti con luce naturale; lo scopo sarà quello di schiarire o scurire queste zone o quello di lavorare in modo graduale per effettuare transizioni tra aree senza dettagli sottili.
Imparare la tecnica del Dodge & Burn
Queste tecniche avanzate sono utilissime in quanto ci consentono di modellare la luce dello scatto, enfatizzando le aree più in luce o più in ombra (“schermando” e “bruciando” come in camera oscura). Ci sono sicuramente molti modi di metterle in pratica, l’importante è sempre agire in maniera non distruttiva sullo scatto, ad esempio utilizzando diversi livelli di regolazione, separandoli per contrasto e esposizione. Agire su diversi livelli, in congiunzione con le maschere di livello, ci permette di ottenere un alto livello di controllo andando a pennellare su zone specifiche o usando gli strumenti Scherma e Brucia.
Se avete bisogno di un supporto professionale per questo tipo di interventi, potete contattare degli specialisti come FixThePhoto o Weedit.Photos [nostri partner nella stesura di questo articolo] che effettueranno postproduzione sulle vostre foto al prezzo unitario di circa 5$.
Separazione di Frequenze
Questa tecnica avanzata, già menzionata in precedenza, si basa sul separare l’immagine su più livelli divisi in alta frequenza (ossia contenenti i dettagli più sottili dell’immagine, ad alto contrasto) e in bassa frequenza (contenenti colore e transizioni macroscopiche, a basso contrasto). La separazione di frequenze, da usare responsabilmente e in maniera opportuna, è utilizzata soprattutto per il ritocco della pelle, con l’intento di non far perdere dettaglio (o di riportarlo ove assente), ottenendo altresì un effetto cerato estremamente artefatto e comune a tecniche più grossolane.
Livello Bianco e Nero con metodo di fusione Luce Soffusa
Una tecnica rapida, ma efficace e versatile: create un livello di regolazione Bianco e Nero sull’immagine, cambiando il metodo di fusione in Luce Soffusa; regolate poi l’opacità del livello stesso per gestire la quantità di contrasto sull’immagine. Questo accorgimento ci consentirà oltretutto di mantenere il controllo sulla luminanza dei singoli colori, grazie agli slider del livello di regolazione appena aggiunto, ottenendo ottimi risultati sui toni della pelle (fondamentali nel ritratto!).
Usare i livelli di regolazione Bilanciamento Colore, Valori Tonali e Tonalità/Saturazione
Successivamente al metodo utilizzato sopra, possiamo applicare questa sequenza di regolazioni su livelli separati. Partendo dal Bilanciamento Colore, possiamo lavorare aggiungendo specifici colori ai mezzitoni, alle alte luci e alle ombre (tenendo sempre a mente la teoria del colore) per ottenere colori più naturali e realistici. Continuiamo poi con i Valori Tonali, dove possiamo regolare i contrasti o ad esempio sperimentare, come aggiungere dei colori freddi alle ombre per un look più cinematografico. Con il livello di regolazione Tonalità/Saturazione possiamo poi intervenire globalmente sui valori di ogni singolo colore per ottenere uniformità o continuare a sperimentare per il nostro stile personale.
Limitare le alte luci con le curve
Regolando il livello Curve, possiamo aggiungere contrasto, ad esempio creando la classica forma ad S, portando verso il basso la prima metà della diagonale e verso l’alto la seconda. Volendo agire sulle alte luci, ad esempio per limitarle su un ritratto in stile High Key, possiamo andare ad agire sul punto in alto a destra e trascinarlo leggermente in basso, aggiungendo anche un altro punto vicino ad esso e gestire così l’impatto globale di questa zona.
Utilizzare le maschere di livello
Un consiglio sempre valido, per quanto a volte sottovalutato, è quello di gestire al meglio le maschere di livello. Non sempre gli effetti che desideriamo applicare sull’immagine devono essere globali; ad esempio, anche nel ritoccare un ritratto potremmo voler agire in maniera differente sulla pelle in varie zone del corpo, dato che spesso risulta di colori differenti. Agendo su livelli di regolazione, uniti a maschere di livello per regolare l’area impattata dalle modifiche, possiamo ad esempio uniformarne il colore a livello globale; altra utile separazione può essere effettuata tra soggetto e sfondo, per intervenire separatamente sui diversi contenuti.
Utilizzare diversi metodi di fusione
Altro accorgimento valido e in grado di consentirci risultati d’impatto è quello di cambiare la modalità di fusione dei livelli di regolazione che applichiamo alle nostre immagini. Andando ad esempio a impostare un livello Curve sulla modalità Luminosità, potremo limitare l’effetto sulla saturazione dell’immagine, lavorando solo sul contrasto. Altro esempio può essere dato dall’intervento mirato su un colore, andando a creare un nuovo livello e pennellando di un colore a nostra scelta su una data area: cambiando poi la modalità su Colore andremo a miscelare i due livelli insieme in maniera più omogenea, affinabile poi tramite controlli dell’opacità e con le già menzionate maschere di livello. Abbiamo a disposizione 26 metodi di fusione diversi su Photoshop…non ci resta che sperimentare!
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