La partita IVA per i fotografi
A molti di voi sarà capitato, proprio come successo a noi, di voler portare a un livello superiore la propria passione per la fotografia e pensare di intraprendere una carriera in questo campo; ma cosa significa, da un punto di vista pratico ed economico, aprire Partita IVA come fotografo per lavorare freelance? Vedremo insieme quali sono i passi fondamentali per iniziare questo percorso.
[Articolo redatto in collaborazione con FiscoZen]
L’attività di fotografo si è evoluta nel corso dei decenni, per poi assumere i contorni che tutti noi conosciamo: quelli di un mestiere che richiede adeguate competenze e strumenti tecnologicamente avanzati, per far fronte alle esigenze sempre più complesse del mercato… e dei singoli clienti. Oggi, infatti, il fotografo non viene chiamato soltanto per immortalare gli sposi o per scattare un ritratto di famiglia. Al contrario, ha dinanzi a sé tante opportunità di lavoro, spesso provenienti da settori distanti tra loro: basti pensare alla fotografia pubblicitaria o agli shooting per l’alta moda, oppure ancora agli scatti panoramici realizzati con droni, alle immagini di cibi e bevande, ecc..
Tuttavia, nonostante l’ambito di specializzazione, le tecniche utilizzate e la clientela target possano essere differenti per ciascun professionista, vi è un aspetto che accomuna tutti coloro che operano nel campo della fotografia: la necessità di aprire la Partita IVA per poter lavorare come fotografo freelance. Nelle prossime sezioni di questo articolo, vedremo insieme cosa vuol dire mettersi in proprio ed aprire Partita IVA come fotografo, analizzeremo sia l’iter burocratico che le spese iniziali per avviare un’attività freelance e, soprattutto, scopriremo come gestire al meglio gli adempimenti fiscali!
Aprire Partita IVA come fotografo: come fare e quanto costa?
Quando si pensa all’apertura della Partita IVA, è facile lasciarsi travolgere dal peso delle preoccupazioni. Secondo l’immaginario comune, infatti, per avviare un’attività ‘in proprio’ bisogna preventivare dei costi piuttosto elevati. Fortunatamente, procedimento e costi si sono notevolmente snelliti rispetto agli anni passati: oggi, infatti, per i liberi professionisti – e dunque anche per un aspirante fotografo freelance – aprire Partita IVA è un’operazione che si svolge interamente online, senza costi iniziali di alcun tipo e con tempi di attesa ridotti al minimo, seguendo una procedura digitalizzata che include vari passaggi.
Il supporto di un consulente esperto, in questa prima fase, è sempre consigliato. Nonostante l’apparente semplicità, difatti, vi è il rischio di commettere qualche errore che, in futuro, potrebbe costare caro. Per ricevere assistenza qualificata, vi consigliamo i servizi che può offrire una rete di professionisti come Fiscozen.
Come scegliere il Codice ATECO per l’attività di fotografo
Individuare il Codice ATECO più adatto per l’attività di fotografo è più facile del previsto: infatti, puoi optare tranquillamente per il codice 74.20.19 (Altre attività di riprese fotografiche), valido per realizzare ogni genere di scatti e/o servizi fotografici (dalle fototessere per documenti ai servizi per cerimonie).
Per lavorare nel settore giornalistico, invece, puoi adottare il codice 74.20.11 (Attività di fotoreporter), mentre per le riprese dall’alto dovrai utilizzare il codice 74.20.12 (Attività di riprese aeree nel campo della fotografia), per il quale la normativa richiede il conseguimento di un apposito patentino.
Ricordiamo, per altro, che ogni Partita IVA, compresa quella da fotografo, può essere integrata con uno o più codici secondari (fino ad un massimo di sei), che si aggiungono a quello principale.
Come individuare il regime fiscale più vantaggioso?
Un altro aspetto che vogliamo analizzare, per la fase di apertura della Partita IVA da fotografi, è la scelta del regime fiscale. Forfettario o semplificato: qual è più conveniente?
Secondo il parere degli esperti, il regime forfettario è quello che offre le maggiori opportunità di risparmio, per via di una tassazione ridotta al minimo, incentrata su un’unica imposta sostitutiva. Pertanto, aderendo a questo regime, non pagheresti i normali tributi – come, ad esempio, l’Irpef e le addizionali – bensì solo una quota pari al 15% del tuo reddito imponibile, che a sua volta corrisponde al 78% del fatturato incassato, mentre il rimanente 22% viene dedotto, su base fissa, per le spese. In caso si possiedano i requisiti per l’aliquota start-up al 5%, inoltre, la quota si riduce ad 1/3 per i primi 5 anni!
Facendo un semplice calcolo, vediamo che, con un fatturato pari a 10.000 euro, solamente il 78% (ossia 7.800 euro) è soggetto a tassazione, come indicato dal coefficiente di redditività associato al Codice ATECO di riferimento, mentre 2.200 euro si deducono per coprire i costi sostenuti. Inoltre, come contribuente forfettario, si opera in franchigia IVA e, quindi, non è necessario esporre l’IVA in fattura, effettuare le dichiarazioni, e neppure maggiorare le tariffe: ed è proprio quest’ultimo il vantaggio più significativo, poiché permette di offrire un rapporto qualità/prezzo competitivo.
Altre agevolazioni per i fotografi freelance assoggettati al regime forfettario includono l’assenza di una vera e propria ‘tenuta della contabilità’, in quanto è sufficiente conservare e numerare le fatture emesse (senza procedere con la registrazione); Inoltre, vige l’esonero dalla fatturazione elettronica e da altri adempimenti, tra cui esterometro, spesometro, studi di settore, ecc… Va ricordato, però, che il regime forfettario prevede vari limiti: per i ricavi e compensi (fino ad un massimo di 65.000 euro), per i redditi da lavoro dipendente (fino a 30.000 euro) e per le somme corrisposte ad impiegati e/o collaboratori (con una soglia massima di spesa fissata a 20.000 euro per il 2020).
Come gestire al meglio gli adempimenti fiscali e contributivi?
L’adozione del regime forfettario semplifica dunque la gestione della Partita IVA e, in generale, dell’attività di fotografo freelance.
Rimangono, comunque, alcuni adempimenti da sbrigare durante l’anno, come la compilazione della dichiarazione dei redditi e la sua presentazione all’Agenzia delle Entrate, l’invio trimestrale del modello Intrastat (se si collabora con una o più aziende straniere che hanno sede in UE), il calcolo e pagamento dell’imposta sostitutiva forfettaria e dei contributi previdenziali (pari al 25,72% del reddito imponibile).
Riuscire a conciliare le scadenze fiscali con gli impegni lavorativi, purtroppo, non sempre è possibile. Quando il tempo scarseggia e lo stress aumenta, è il momento di pensare ad una soluzione alternativa, che ti sollevi dalle incombenze, ma senza incidere eccessivamente sui costi… proprio come Fiscozen!
I vantaggi di Fiscozen per chi desidera aprire e/o gestire la sua Partita IVA da fotografo sono:
- Flessibilità → Un servizio che si adatta alle esigenze di giovani e meno giovani, dei freelancers e delle ditte individuali, di chi svolge una professione in studio e di chi, invece, lavora da casa o da remoto.
- Convenienza → Tariffe accessibili e ‘all inclusive’, l’ideale per chi ricerca un’assistenza fiscale di alta qualità a prezzi vantaggiosi, senza maggiorazioni o altre sorprese spiacevoli all’ultimo momento.
- Semplicità → Una piattaforma online intuitiva, suddivisa in apposite sezioni (es. fatture, adempimenti, ecc.) e, dunque, molto facile da utilizzare per avere sempre tutto sotto controllo.
- Rapidità → Non perdere tempo prezioso per recarti in studio dal consulente: con Fiscozen ti basta accedere alla tua dashboard, utilizzando PC o smartphone, anche comodamente da casa tua!
- Professionalità → Entra in Fiscozen per monitorare l’andamento degli incassi, la previsione delle imposte e dei contributi, nonché le scadenze dei prossimi mesi, o per richiedere assistenza dedicata.
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