5+1 modi per velocizzare Lightroom
Lightroom è un software complesso che richiede molte risorse per essere eseguito in maniera ottimale. La caratteristica principale di questo programma è quella di essere un grande database contenente le nostre foto: più scattiamo, più inseriamo file RAW o JPEG, e più esso diventa pesante e di difficile gestione da parte del nostro PC.
In questo articolo condividiamo con voi 6 consigli per ottimizzare l’esecuzione di Lightroom e velocizzarla nelle operazioni di tutti i giorni.
Ottimizzare le impostazioni di Lightroom
Partiamo con l’ottimizzazione di tutte le impostazioni all’interno del software per utilizzare al meglio l’hardware del nostro PC.
#1 Ottimizzare il catalogo
Il file catalogo di Lightroom non è altro che un database, e come tale, nel tempo le operazioni svolte su di esso possono subire un rallentamento che può influenzare l’intero software. Gli ingegneri di Adobe lo sanno e hanno inserito una funzione studiata per arginare queste degradazioni e ripristinare le normali velocità di lettura e scrittura sul database.
Come facciamo ad ottimizzare il catalogo?
Dal menu File, scegliete la voce “Ottimizza catalogo” e nella schermata che appare potrete vedere l’ultima volta che il catalogo è stato ottimizzato, cliccate su Ottimizza e attendete il completamento del processo.
Potrete impostare il software affinchè esegua un backup e l’ottimizzazione del catalogo una volta a settimana alla chiusura di Lightroom: dovrete andare su file e scegliere “Impostazioni catalogo“, nella finestra su “Esegui backup catalogo” potrete decidere un intervallo di tempo. Alla scadenza dell’intervallo impostato, in chiusura di programma, comparirà una finestra che vi permetterà di eseguire le operazioni pianificate.
#2 Impostare le dimensioni della cache
Per velocizzare le operazioni che svolgiamo con più regolarità, Lightroom crea una cache, una locazione di memoria riservata per immagazzinare i file più ricorrenti. Cosa possiamo fare per accelerare il software tramite una corretta impostazione della cache?
Tramite il menu modifica, clicchiamo su “Preferenze“, poi, nel menu seguente, nella scheda Prestazioni, possiamo decidere la dimensione della cache e il percorso in cui Lightroom la andrà a immagazzinare.
Il consiglio è impostare il percorso della cache sullo stesso supporto in cui è presente il file del catalogo di Lightroom, ancora meglio se è un SSD ad alta velocità.
Per la dimensione della cache non c’è un indicazione ottimale valida per ognuno, dipende da quanti file siamo soliti aprire in ogni sessione di sviluppo. Il consiglio è impostare un valore tra 10 e 20 GB, in base anche allo spazio che abbiamo a disposizione sull’hard disk.
#3 Attivare GPU
Nelle ultime versioni di Lightroom è possibile usare schede video compatibili per velocizzare alcune operazioni che svolgiamo comunemente durante il normale utilizzo del software, ad esempio operazioni come: attività di sviluppo, visualizzazione della griglia di foto nel modulo “catalogo” e “migliora dettagli”.
I requisiti minimi per usufruire dell’accelerazione della GPU sono:
- Windows o macOS a 64bit.
- 1 GB di memoria RAM sulla scheda video, consigliati 2 gb.
- Scheda video compatibile.
Possiamo attivare il supporto della GPU tramite lo stesso menu della gestione della cache all’interno della scheda Prestazioni nelle Preferenze.
Vi lasciamo il link alla pagina FAQ GPU del sito Adobe per verificare le compatibilità di schede video.
#4 Disattivare scrittura XMP
Lightroom conserva i metadati delle foto in due modalità differenti a seconda del tipo di file. Partendo dal presupposto che tutti i metadati: copyright autore, keywords, regolazioni di sviluppo, etc. di ogni foto vengono salvati anche nel file catalogo, se i nostri scatti sono in formato JPEG, TIFF o PSD tutti i metadati vengono scritti direttamente nel file dello scatto; se invece sono raw delle case produttrici di fotocamere, Lightroom crea un particolare tipo di file con lo stesso nome del raw, con estensione .xmp, chiamato file collaterale e salva al suo interno tutti i dati aggiuntivi.
L’opzione di creazione dei file .xmp, e di scrittura al loro interno dei metadati delle foto, che ricordiamo includono anche le regolazioni di sviluppo, può essere disattivata tramite le impostazioni. In questo modo il software scriverà i metadati solamente nel file di catalogo.
Disabilitare il doppio salvataggio dei metadati è possibile, tramite il menu “impostazioni catalogo” –> “metadati” –> “scrivi automaticamente modifiche in XMP”; ciò permette di diminuire il carico di lettura e scrittura sul disco e potrebbe migliorare la fluidità del software. Il risvolto della medaglia è che, in caso il file del catalogo non sia più leggibile o venga perso, non avremmo modo di recuperare tutte le regolazioni di sviluppo e i metadati assegnati ad ogni singolo scatto.
A voi la scelta tra un incremento, forse minimo, di prestazioni e la sicurezza di poter ritrovare tutti i lavori svolti su una foto, anche su un’altra installazione di Lightroom senza file di catalogo.
#5 Generare le giuste anteprime
Le immagini che vediamo a schermo, sia nel modulo catalogo che in quello sviluppo, non sono altro che immagini compresse generati da Lightroom a partire dai raw importati nel catalogo. L’operazione di creazione di queste anteprime può essere effettuata in tempo reale al momento dell’apertura della foto nel catalogo, o nel pannello di sviluppo, oppure può essere generata anticipatamente, per esempio al momento dell’importazione del file.
Il processo di creazione delle anteprime può richiedere tempo e risorse variabili a seconda di alcuni fattori: hardware del computer, formato del file e le sue dimensioni, la dimensione in pixel dello schermo.
Possiamo distinguere cinque tipologie di anteprime in Lightroom: minime, incorporate e collaterali, standard, 1:1 e avanzate.
- Minime: Lightroom non genera alcuna anteprima, ma estrae l’anteprima incorporata nel file RAW per la visualizzazione dallo schermo della fotocamera. Questa scelta riduce il tempo di importazione e lo spazio occupato su disco, ma crea notevoli rallentamenti quando si va a ingrandire l’immagine durante lo sviluppo.
- Incorporate e collaterali: utilizzando questa opzione, c’è un processo di generazione di anteprime, quindi importazione più lenta rispetto alle anteprime minime, con un livello di dettaglio molto basso, che ci costringerà comunque ad attendere qualche secondo prima di vedere la foto ingrandita.
- Standard: sono una tipologia di anteprima che permette una buona risoluzione quando si ingrandisce lo scatto. L’importazione delle foto sarà più lenta e verrà occupato più spazio sul disco, ma quando tramite il navigatore, posizionato nel pannello di sinistra sia nel modulo catalogo che in quello sviluppo, cliccheremo su Adatta la transizione sarà istantanea e non dovremo attendere.
- 1:1: se generiamo anteprime 1:1 potremo visualizzare le nostre foto in: Adatta, Riempi, 1:1 e superiori senza attendere nemmeno un secondo, la transizione e il rendering saranno istantanei. Potremo generare le anteprime 1:1 già in fase di importazione aspettando molto tempo e, essendo le anteprime salvate nel file catalogo, occupando molto spazio sul disco.
- Anteprime Avanzate: molto utile se immagazziniamo le foto su unità disco esterne che non sempre sono connesse al nostro pc. Sono file basati su un formato immagine leggero, basato sul tipo lossy DNG, di dimensioni massime lato lungo 2540 pixel. La creazione di queste anteprime sulle nostre foto permette di continuare a svilupparle e a integrare metadati, anche se il file originale dello scatto è su un supporto di memoria esterno, sconnesso dal nostro computer. Quando riconnetteremo il supporto Lightroom le modifiche effettuate verranno sincronizzate. (Approfondiremo l’argomento con un articolo a parte.)
Vi diamo due consigli a seconda dello spazio a disposizione sul disco e della necessità di recuperare velocità durante le operazioni di zoom in:
- Generate le anteprime 1:1 in fase di importazione poichè, presumibilmente, le ultime foto che importate saranno le prime su cui andrete a lavorare, e impostate un lasso di tempo oltre il quale Lightroom provvederà in automatico a cancellare le anteprime 1:1, tramite il menu “impostazioni catalogo” e la scheda “gestione file“.
- Generate le anteprime standard, avendo cura di selezionare nelle impostazioni una dimensione delle anteprime pari o superiori a quelle dello schermo che utilizzate. Potrete impostare questi valori nella stessa schermata in cui avete impostato il limite di tempo per la anteprime 1:1, sotto la voce “lato maggiore anteprime standard“, selezionando automatico, Lightroom leggerà la dimensione dello schermo in uso e provvederà a generare anteprime delle giuste dimensioni.
Ottimizzare l’hardware del PC
Concludiamo con l’aspetto più ovvio ma anche il più dispendioso da risolvere: l’hardware del PC su cui è installato Lightroom. Tutte le componenti principali di un computer: hard disk, memoria ram, processore, scheda video influenzano l’esecuzione di un programma complesso come Lightroom.
#6 Ottimizzare le componenti del PC
Processore: l’unità centrale del vostro PC svolgerà tutti i calcoli necessari ad eseguire i comandi impartiti al software. Consigliamo di controllare il carico di utilizzo della CPU mentre utilizzate il programma, così da monitorare se, utilizzando il 100% della sua potenza di calcolo, il processore non riesce a eseguire Lightroom in modo ottimale.
Memoria RAM: consigliamo almeno 12gb di RAM, così da poter gestire catalogo e file RAW pesanti. Da controllare anche la velocità di scrittura della RAM supportata dal resto dell’hardware in possesso, per vedere se è possibile un upgrade.
Scheda video: Raccomandiamo una GPU con almeno 2gb di memoria e rimandiamo alla pagina GPU FAQ del sito Adobe per informazioni dettagliate sulle schede compatibili.
Hard disk: è il contenitore di tutti i file del nostro computer, il consiglio è utilizzare un hard disk SSD a stato solido, che assicura velocità di lettura/scrittura di gran lunga maggiori rispetto al classico HDD. Le cartelle con i RAW o i jpeg delle foto possono essere posizionate su un HDD interno oppure su HDD esterni da 1tb a patto che abbiano una velocità di trasferimento alta. Consigliamo come minimo un collegamento USB 3.0 se non un SSD esterno.
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