Introduzione alla fotografia naturalistica
Di cosa parliamo quando ci riferiamo alla fotografia naturalistica? Innanzi tutto di rispetto e passione per il nostro pianeta, per tutti gli esseri che lo popolano e con cui dovremmo saper convivere in armonia. Questo genere fotografico, che ha avuto una larga diffusione negli ultimi anni, sembra sempre più appassionare il pubblico fotografico, forse proprio perché l’essere umano sente l’intrinseco desiderio di riallacciarsi alla natura e alle sue origini.
La fotografia naturalistica significa pazienza, significa lasciare i frenetici ritmi delle nostre caotiche città e tornare a vivere (almeno per qualche ora) ai ritmi che ci detta la natura, quei ritmi biologici che forse danno proprio quel senso di benessere e rilassamento che tutti desideriamo. E allora perché non cimentarsi in questo genere fotografico?
Attrezzatura del fotografo naturalista
Iniziamo innanzitutto a parlare dell’attrezzatura che serve a un fotografo naturalista. Ovviamente una macchina fotografica e un buon teleobiettivo; si consigliano zoom che vadano da almeno 300mm, perché come è facile immaginare, non sempre gli animali che andremo a cercare di immortalare saranno disposti a mettersi in posa per noi e voler essere disturbati. Ad oggi molte case costruttrici di obiettivi hanno prodotto lenti molto versatili e a prezzi accessibili, capaci di avere ottimi risultati anche senza spendere un patrimonio. Ad esempio super tele che vanno dai 150 ai 600mm, che hanno un grande versatilità dal punto di vista di lunghezze focali e pesi ridotti [come ad esempio il Tamron 150-600 o il corrispettivo Sigma 150-600].
Il fattore del peso degli obiettivi non è infatti un elemento da trascurare, dato che spesso vi troverete a camminare per molto tempo in ambienti difficili e magari dover tenere il vostro super tele in mano e attendere che il vostro soggetto sia nel punto giusto per essere immortalato. A venirvi incontro c’è un altro strumento in questo caso: il treppiedi o, in alternativa, il monopiede, che nell’attesa del vostro soggetto vi permetterà di riposare le braccia e al momento dello scatto vi permetterà di avere più stabilità e precisione.
L’abbigliamento non é poi un punto da trascurare, infatti non sarà difficile trovarsi a guadare un ruscello, scalare piccoli pendii o magari stare fermi al freddo per ore; perciò scarpe da trekking comode (possibilmente impermeabili) e un abbigliamento adatto alle condizioni atmosferiche saranno i vostri migliori alleati per portare a casa gli scatti desiderati senza soffrire troppo.
Fase di scatto
Ma passiamo alla fase di scatto vera e propria. Gli animali a differenza delle persone o dei paesaggi sono del tutto imprevedibili, non saprete mai di preciso quali saranno le loro reazioni o i loro movimenti; dovreste essere sempre pronti a scattare per non perdere l’attimo, dunque tempi veloci saranno alla base di una foto ben riuscita: per cui tempi di scatto che in genere staranno sopra 1/500 di secondo saranno necessari per congelare il vostro soggetto. Per mantenere tali tempi però spesso dovrete ricorrere a sensibilità ISO elevate per avere la giusta esposizione, perché solo in condizioni di luce forte potrete scattare con tempi veloci e ISO bassi, quelle condizioni di luce che però non sono le migliori dal punto di vista emozionale, come quella dell’alba o del tramonto.
Spesso vi troverete a lavorare con ISO superiori a 1000 e in questo caso, sicuramente un corpo macchina di ultima generazione vi verrà incontro, dato che i recenti sensori permettono di avere qualità di scatto ottime anche a sensibilità molto elevate, come ad esempio 12800 ISO o superiori; sensibilità che fino a pochi anni fa erano difficili da trovare in corpi macchina anche costosissimi!
Abbiamo parlato di tempi, sensibilità ISO ed ora chiudiamo il cerchio con i diaframmi. Il diaframma ci permetterà di far entrare più o meno luce sul sensore e allo stesso tempo di aumentare o diminuire la profondità di campo, per cui come abbiamo visto in precedenza, data spesso la necessità di luce per poter scattare a tempi veloci, una grande apertura (f2.8 o f4) ci aiuteranno a mantenere tempi di sicurezza e ISO più bassi, in modo tale da avere un’immagine di alta qualità anche in condizioni di scarsa illuminazione. Profondità di campo ridotte inoltre, ci permetteranno di avere scatti più efficaci dal punto di vista emozionale, ma bisogna stare ben attenti, perché i nostri soggetti muovendosi spesso potranno uscire facilmente dalla nostra area di messa a fuoco e vanificare lo scatto.
La messa a fuoco è un aspetto da non sottovalutare in questo genere fotografico, perché come già ripetuto in precedenza i soggetti che andremo a immortalare, nella maggior parte dei casi saranno in movimento. In tal caso un modulo di messa a fuoco rapido e preciso sarà quello che farà al caso nostro per non lasciarci scappare lo scatto. Le moderne macchine fotografiche hanno sistemi di messa a fuoco in grado di inseguire il soggetto una volta agganciato e quindi poter scattare foto in sequenza senza dover di nuovo cercare il fuoco ad ogni scatto, ad esempio (AI SERVO per Canon o FOCUS TRACKING per Nikon).
Spesso anche ricorrere in una sequenza di scatti multipla potrà esservi utile per poter catturare il momento esatto che desiderate, perciò un corpo macchina che riesce a fare molti FPS (7-10-14 fotogrammi al secondo) sarà sicuramente più vantaggiosa per ottenere i risultati che desideriamo.
Quindi ricapitolando: tempi di scatto veloci, ISO alti e diaframmi molto aperti sono in genere il set up della reflex di un fotografo naturalista, ma queste non sono regole sempre applicabili, sarà infatti la vostra capacità di capire il soggetto e interpretare la scena che vi farà decidere quali impostazioni utilizzare per ottenere ciò che desiderate. Una reflex con un buon autofocus, capacità ISO elevate e una sequenza di scatto veloce, teleobiettivi con buoni compromessi tra qualità e prezzo, possono essere sicuramente una base per fare fotografia naturalistica.
Non dimentichiamo però, che come tutte le altre forme di fotografia è un arte, ognuno deve avere la sua interpretazione del momento, per cui non lasciatevi imbrigliare dalle formalità e dalle regole nel senso stretto o dall’attrezzatura, sappiate osare! Usate ogni strumento che vi permetterà di portare a casa uno scatto che emozioni, la fotografia è emozione, saranno la vostra testa, il vostro cuore e i vostri occhi gli strumenti migliori che possiate avere al vostro fianco! Quindi osate e sentitevi liberi di farlo, senza però mai dimenticare il rispetto verso la natura e gli esseri che la vivono, ricordiamoci che siamo ospiti e non padroni del nostro pianeta.
Buona luce!
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